La Roma ha una cosa che tutte le società di calcio, o almeno tutte le società di Serie A,
dovrebbero avere ovvero l’archivio storico.
Si perchè questa cosa non è scontata, anzi credo che la Roma sia l’unica società ad averlo tra
quelle più importanti, e, attenzione, non parlo di museo, ma proprio di archivio personale
societario. Grazie ai ragazzi dell’ufficio stampa, marketing e dell’archivio storico dell’ AS Roma ho
avuto modo di scoprire l’universo Roma.
Nel 2012 la società decide di dare vita all’archivio storico con un grandissimo lavoro di recupero
del materiale per raccontare la storia della Roma: roba ritrovata in sede, donazioni da parte di ex
giocatori, dirigenti, dipendenti, calciatori, ad oggi siamo arrivati ad oltre 140mila oggetti.
Non solo cimeli da gioco, oltre 1100 magliette tutte autentiche, ma anche documenti, contratti
tutti verificati. L’aiuto dei collezionisti, mi ha confermato Luca, è stato fondamentale.
Tornando all’archivio si trovano anche maglie non della Roma, ma legate ad essa come per
esempio la maglia di Falcao dell’Internacional di Porto Alegre, la maglia di Bruno Conti al
Mondiale dell’82, la maglia di De Sisti a Mexico ’70 e la maglia di Cristante nell’ultimo Europeo
vinto dall’Italia nel 2021.
Io per esempio sono tra quelli a cui piace tantissimo il lupetto di Gratton simbolo della Roma
degli anni ’80, ecco nell’archivio sono conservati i bozzetti che portarono a quell’iconico logo.
Ovviamente sono riusciti a recuperare anche la prima maglia della Roma del 1927/1928 di
Antonio Maddaluno.
Potrei continuare a scrivere solo dell’archivio, ci tengo in modo particolare perché, anche grazie
all’archivio, Adidas ha creato alcune bellissime maglie degli ultimi anni.
abbonamento del 1933/1934 con il rosso scuro e l’oro per le scritte, per la seconda maglia si è
reso omaggio al quartiere Testaccio feudo romanista per eccellenza e dove c’era proprio il campo
da gioco ovvero “Campo Testaccio” dove i giallorossi c’hanno giocato dal 1929 al 1940.
applicato sul retrocoletto. Il riferimento è al Monte dei Cocci, una collina artificiale di epoca
romana frutto dell’accumulo di milioni di frammenti di anfore usate per il trasporto delle merci che
giungevano via nave al porto fluviale sul Tevere.
ebbe tantissimo successo tra i tifosi, un po’ meno sul campo. Nel ’91’92 infatti con la maglia blu
fu giocata solamente una partita di Coppa delle Coppe contro il Monaco, non andò benissimo.
giallo bordato rosso su fondo nero, davvero molto, molto bella. Aggiungerei anche la maglia
utilizzata solo nel derby dell’anno scorso e sempre realizzata da Adidas, lo stemma è stato
ricomposto dall'Archivio Storico con elementi autentici e propri della storia e dell'identità dell'AS
Roma. In questo modo l'Archivio ha 'fermato' in una forma elegante e moderna le innumerevoli
versioni del primo stemma usate dal club tra il 1927 e il 1959. Questi sono tutti esempi di come gli
archivi delle società possano essere di aiuto, non solo alle nuove proprietà per conoscere la
storia, capire, comprendere i tifosi, ma anche ai più giovani per ricordare e non dimenticare.Grazie ancora per avermi aperto le porte del mondo Roma, un mondo bellissimo ricco di storia e
soprattutto ben conservata.
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