mercoledì 16 ottobre 2024

La maglia Viola: La Rinascita, il ricordo di Giovanni Galli

 A distanza di 22 anni non saprei ancora definire l’annata 2002/2003.

La stagione della rinascita, l’annata post fallimento, la prima dell’era Della Valle, e, tra le altre cose, ancora non so se darle una connotazione negativa o positiva, mi spiego meglio:

Negativa perchè comunque eravamo falliti dopo 10 anni di goduria incredibile e giocatori pazzeschi (Batistuta, Rui Costa, Edmundo su tutti), giocavamo in serie C2 contro squadre e giocatori totalmente sconosciuti o quasi, positiva perchè il clima che si respirò quell’anno fu davvero unico. Voglio precisare che io a Gubbio a spalare la neve non c’ero, però a sentire i racconti di quel giorno sarete stati almeno in 35000 perchè, con chiunque parli, quel giorno eravate tutti a Gubbio a spalare la neve…




CLICCA QUI per la pagina LA MAGLIA VIOLA su Instagram

CLICCA QUI per la pagina LA MAGLIA VIOLA su Facebook.


La Fiorentina fallisce con Cecchi Gori (argomento che affronteremo in futuro in questa rubrica, ma, ci tengo a sottolineare, che i ricordi calcistici più belli della mia adolescenza sono legati alla sua presidenza), il 1° agosto 2002, il giorno prima del mio compleanno tra l’altro, rinasce sotto il nome di Florentia Viola. Molti si presero i meriti, ma i veri artefici all’epoca furono l’allora sindaco di Firenze, Leonardo Domenici e l’attuale Presidente della Regione Toscana, Eugenio Giani che convinsero Diego Della Valle e suo fratello Andrea a rilevare la società dal fallimento.


Per farmi raccontare di quelle giornate ormai diventate leggendarie ho coinvolto un mito come Giovanni Galli che fu il primo ad essere chiamato per sistemare l’area sportiva: “Entrammo allo stadio ed era stato tutto svuotato dal tribunale nell’ambito del fallimento: armadietti, sedie erano tutte sigillate e chiusi nella palestra che all’epoca era sotto la tribuna sul lato della Curva Fiesole. Al primo allenamento, per attaccare i vestiti piantammo dei chiodi nel muro perché i ragazzi non sapevano dove appoggiare la roba.” Qualche dipendente però rimase della vecchia società a lavorare per la nuova appena fondata:  “Si certo, ovviamente essendo tutto nuovo e non conoscendo nessuno chiesi di mantenere alcune persone di fiducia come lo storico segretario Raffaele Righetti, il compianto Francesco Guzzo che mi aiutò tantissimo a rimettere in piedi il settore giovanile azzerato dal fallimento e professionisti come Rocco De Vincenti e Fabio Bonelli che ancora oggi lavorano in Fiorentina”. Tra l’altro mi sembra giusto e doveroso menzionare il “soldatino” Angelo Di Livio che, terminato il mondiale del 2002, decise di rimanere a Firenze e giocarsi la C2 nonostante avesse avuto offerte da squadre di Serie A.

Ma torniamo alla maglietta, non avevate niente e con cosa avete iniziato ad allenarvi?

“Appena arrivato cominciai a chiamare tutti i miei amici che lavoravano nel settore dell’abbigliamento sportivo per chiedere un aiuto, eravamo ad agosto e ci serviva il materiale primario per allenarci e scendere in campo nelle amichevoli improvvisate, addirittura usammo delle maglie con il giglio attaccato sulla maglia con dei cerotti, considera anche che non potevamo utilizzare niente della precedente società perchè non doveva esserci nessun tipo di continuità, la prima partita la giocammo con una maglia provvisoria della Garman, poi la famiglia Della Valle trovò un accordo con Puma e arrivarono quelle bellissime magliette che ancora ricordo con affetto, quella rossa in particolar modo”.

Quello che dice Giovanni Galli è esatto perchè, da una personale ricerca, ho scoperto della bella amicizia che c’era e, suppongo ci sia ancora, tra la Famiglia Della Valle e Jochen Zeitz nel 2002 presidente e amministratore delegato di Puma e attualmente amministratore delegato di Harley-Davidson. Quando nel 2002 Zeitz venne a conoscenza delle problematiche, dovute anche ai tempi ristretti, che i Della Valle stavano avendo a Firenze, intervenne immediatamente fornendo tutto il materiale sportivo necessario.




Galli prima ha menzionato la maglia rossa e, purtroppo, è l’unica di quella stagione in mio possesso. 

Voglio raccontarvi la storia del perchè posseggo quella maglia.

All’epoca lavoravo come DJ in vari locali fiorentini e capitava spesso che i giocatori di quella Fiorentina, ops Florentia Viola, capitassero nelle serate. In una di queste conobbi, tra gli altri, Michelangelo Minieri, allora giovane difensore ed oggi uno dei più importanti procuratori in Italia. A fine stagione ricordo venne a trovarmi in una serata e si presentò con un sacchetto, me lo diede e quando lo aprì la sorpresa fu enorme perchè, credetemi, non gliela avevo assolutamente chiesta (strano per chi mi conosce perchè solitamente la seconda cosa che chiedo quando conosco un calciatore, dopo i vari convenevoli: “Come stai?”, “Come ti trovi a Firenze?” ecc, è “Ricordati la maglietta mi raccomando…”).

Maglia rossa con il numero 17: bellissima, semplicissima, pesantuccia come materiale, era il 2002 e il materiale iper tecnico avrebbe fatto la sua comparsa solo qualche anno dopo.

La Florentia Viola “durò" solo per la stagione 2002/2003, a fine stagione la squadra raggiunse la promozione in netto anticipo in C1, ma a seguito del “Caso Catania” e per meriti sportivi e bacino d’utenza, fu promossa in Serie B.

Il 19 maggio 2003 torno a chiamarsi Fiorentina, per la precisione ACF Fiorentina, dopo che la famiglia Della Valle acquisì marchio e colori sociali della “vecchia” Fiorentina.


CLICCA QUI per leggere l'articolo su FirenzeViola.it


Instagram: @carlettoweb
Instagram: @NoLogicMGMT
Twitch: @carlettoweb
Tik Tok: @carlettoweb
Facebook: Carletto
YouTube: NoLogicTV
Spotify: NoLogic Hits

mercoledì 9 ottobre 2024

La maglia Viola: La Finale di Coppa Italia del 2014

Il 3 maggio 2014 ero a Roma allo Stadio Olimpico per la finale contro il Napoli. Sorvolo su tutte le cose vergognose accadute prima della partita e durante il primo tempo, ma voglio sottolineare solo le cose belle di quella giornata.

Il pranzo lungo l’autostrada in un ristorante degno di “Camionisti in trattoria”, invaso dai tifosi, l’ingorgo pazzesco tra pullman e auto creato al casello di Roma Nord.

La giornata iniziò decisamente nel migliore dei modi, purtroppo ricordiamo tutti come sia andata a finire.

Oggi, però, parliamo della maglietta “special Edition” realizzata per quella finale.



CLICCA QUI per la pagina LA MAGLIA VIOLA su Instagram
CLICCA QUI per la pagina LA MAGLIA VIOLA su Facebook.

Devo fare una doverosa premessa: secondo me la Fiorentina del duo Prandelli/Corvino (2005/2010) e quella di Montella (2012/2015) sono ad oggi le due più forti in assoluto e quelle alle quali sono più legato emotivamente e personalmente.

Nel 2012 realizzammo con Fiorentina, da una mia idea, l’iconico video di Natale “Fiorentina Style” (sulla base del “Gangnam Style” ballo/tormentone di quell’anno). 

”Pretesi” la partecipazione di tutti i giocatori, dalla prima squadra alle giovanili e tutti i dipendenti, dal Presidente all’ultimo dei collaboratori: ci divertimmo tantissimo a girarlo e fu un successo incredibile, ancora oggi viene riproposto per Natale sui vari profili social dei tifosi.

Presentai la Fiorentina di Pepito Rossi e Mario Gomez il 20 agosto 2013 in uno stadio strapieno contro ogni previsione. Era stato organizzato tutto per circa 10mila persona, ne arrivarono oltre 25mila, ancora oggi ho i brividi se ci ripenso.



Ma parliamo di quella maglietta speciale. 

Dal 2012 la Fiorentina cominciò “a vestire” JOMA, azienda spagnola che arrivò a Firenze dopo 7 anni dell’italiana Lotto. A gestire quel cambio di fornitura fu Gian Luca Baiesi, al tempo Direttore Operativo della Fiorentina e attualmente Stadium Manager dello Stadio “Maradona” di Napoli ( nel Napoli tra l’altro ci lavora un altro ex viola Tommaso Bianchini, attuale CRO e, come già anticipato da Repubblica qualche settimana fa, in procinto di diventare il nuovo Direttore Generale della squadra partenopea).

Con Gian Luca, nonostante non lavori più a Firenze da qualche anno, sono rimasto in ottimi rapporti e, proprio su suggerimento dell’Ingegner Salica, storico collaboratore della Famiglia Della Valle, ho deciso di disturbarlo per farmi raccontare la nascita di quella maglietta speciale.

“Uno dei primi incarichi con Fiorentina fu proprio quello di negoziare il nuovo partner tecnico e, nonostante avessimo ricevuto diverse offerte da vari fornitori, alcune anche particolarmente interessanti per il tipo di collaborazione, la scelta ricadde su JOMA perché era il giusto compromesso tra qualità del prodotto e offerta economica”. Con il senno di poi si può dire che i tre anni di Joma, concisi con i tre anni di Montella, si sono rivelati particolarmente fortunati: tre quarti posti consecutivi in campionato, un quarto di finale di Coppa Italia il primo anno, la finale di Coppa Italia il secondo anno appunto e l’ottavo di finale in Europa League e, per concludere, la doppia semifinale dell’ultimo anno in Coppa Italia ed Europa League. Dobbiamo sottolineare la sfortuna di esser arrivati quarti nei tre anni in cui l’Italia disponeva, a causa di una classifica di ranking deficitaria, di soli tre posti in Champions League… Peccato!


Joma con Fiorentina fece un deciso salto di qualità, la squadra viola fu la prima grande squadra italiana a indossare le divise del brand spagnolo. Negli anni successivi avrebbe vestito il Torino, la Sampdoria, l’Atalanta, il Verona ecc. 


Tornando a quella maglia sentite cosa mi ha raccontato Gian Luca: “Come accade anche oggi in tutte le società i lavori sulle grafiche partono mesi prima, un anno prima per essere precisi. Per quanto riguarda Joma, l’azienda ci mandava delle idee, io facevo la prima scrematura e ovviamente l’ultima parola era di Andrea Della Valle. Il passo successivo consisteva nella produzione dei prototipi, anche in quel caso si attendeva l’approvazione da parte di ADV, una volta ottenuti tutti gli ok si procedeva con la produzione.

Andrea era molto attento alla qualità e alla grafica delle divise, ricordo soprattutto la complessità di quella dell’ultimo anno che aveva delle alette che si aprivano per la traspirazione." 


Gian Luca mi ha anche spiegato tecnicamente l’aumento del livello di qualità nella produzione delle maglie: “Ogni maglia è divisa in pannelli, più pannelli ci sono più aumentano i costi e, ovviamente anche la qualità del prodotto, basti pensare che ci sono maglie composte da 4/5 pannelli e magliette che arrivano ad essere formate anche da 12 pannelli”


Da dove nasce la necessità di una maglia speciale per la Finale di Coppa Italia?

“Erano ben 13 anni che la Fiorentina non raggiungeva una finale, l’ultima era stata quella vittoriosa contro il Parma del 2000/2001 così con la Famiglia Della Valle decidemmo di celebrare l’evento, in tutta fretta, visto il poco tempo, in accordo con Joma, realizzando una maglietta “Special Edition” per l’occasione. Tra l’altro, fateci caso, la semplicità e la pulizia grafica di quella maglietta furono riprese sulla prima maglia di Le Coq Sportif nella stagione 2015/2016.” 


Con Gian Luca e molti ragazzi che non lavorano più in Fiorentina abbiamo condiviso molti eventi in quegli anni, da quelli sopracitati alle varie cene di Natale, alle presentazioni delle maglie, dei giocatori ecc. Sono stati anni davvero molto divertenti e stimolanti sotto tanti punti di vista, purtroppo però, tornando a quella serata di maggio del 2014, la bellezza della maglia special Edition non coincise con la vittoria della Coppa Italia.  


CLICCA QUI per leggere l'articolo su FirenzeViola.it


Instagram: @carlettoweb
Instagram: @NoLogicMGMT
Twitch: @carlettoweb
Tik Tok: @carlettoweb
Facebook: Carletto
YouTube: NoLogicTV
Spotify: NoLogic Hits

mercoledì 2 ottobre 2024

La maglia Viola: Fiorentina 1988/1989

 Ricordo con grande affetto la stagione 1988/1989.

Forse è stata la prima stagione che ho seguito interamente dall’inizio alla fine come giovanissimo  tifoso viola. Ricordo il mio primo album delle figurine Panini e ricordo che l’allenatore di quella squadra era Sven Goran Eriksson, coppia d’attaccato formata da Baggio e Borgonovo, Coppa Uefa raggiunta dopo uno spareggio a fine campionato giocato sul campo neutro di Perugia contro la Roma con goal decisivo di Roberto Pruzzo, fino all’anno prima centravanti, goleador proprio dei giallorossi.


Noi però parliamo della maglietta e, secondo me, quella maglietta viola con la scritta gialla Crodino rimane ad oggi una delle più belle in assoluto.



CLICCA QUI per la pagina LA MAGLIA VIOLA su Instagram
CLICCA QUI per la pagina LA MAGLIA VIOLA su Facebook.


Primo anno del nuovo sponsor tecnico ABM Abbigliamento (quelli con la S rossa).

 Senza nemmeno immaginarlo hanno regalato alcune delle magliette più iconiche della storia viola: ’88/’89 la maglia del ritorno in Europa con la B2, l’anno successivo la maglia della finale di Coppa Uefa e, l’ultimo anno di sponsorizzazione, la prima maglia senza Baggio ma con la stella rumena del Mondiale ’90 Marius Lacatus.


Qualche anno fa ho conosciuto Maurizio Bellissimo, storico titolare di ABM Abbigliamento e, ovviamente, non ho potuto fare a meno di chiamarlo per togliermi qualche curiosità.

“Come è iniziato il rapporto con Fiorentina? Nel modo più semplice possibile, del resto erano altri tempi: abbiamo mandato il nostro catalogo a molte società di Serie A e B, la Fiorentina c’ha chiamato per chiederci informazioni e così per tre anni siamo diventati fornitori ufficiali.”

Per chi non lo sapesse, tra la fine degli anni ’80 e i primi anni ’90 ABM Abbigliamento, una piccolissima fabbrica con sede a Carpi, ha vestito gran parte delle squadre di Serie A e B, come mi ha raccontato Maurizio: “Non era come oggi che le grandi case di abbigliamento sportivo investono milioni di euro per sponsorizzare le squadre, in quegli anni noi fornivamo il materiale completo per la prima squadra e poi la società comprava da noi tutto il materiale per le giovanili a prezzo calmierato”. Ancora oggi Maurizio e sua moglie portano avanti l’azienda e conservano gelosamente i materiali originali dell’epoca, oltre agli scudetti delle varie squadre che venivano applicati sulle maglie da gioco.




Uno dei giocatori più rappresentativi di quegli anni viola, e in particolare di quell’anno, è senza dubbio Alberto Di Chiara: ”Sai cosa ricordo di quell’anno con Eriksson? Con lui per la prima volta presi in considerazione di arretrare di posizione sul campo, da ala sinistra a terzino, ruolo che poi mi regalerà grandi soddisfazioni con la conquista anche della Nazionale.”

Ho cercato di rubargli qualche aneddoto di quella squadra: ”Eravamo davvero un bel gruppo, unito, facevamo tanti scherzi, iniziammo dal Ritiro di Castel del Piano con i gavettoni dalle camere dell’hotel, anche allo stesso Eriksson, per continuare durante la stagione. Eravamo un gruppo composto da bravi ragazzi e Baggio stesso ero uno che di scherzi ne faceva parecchi, oltre a raccontare barzellette…” E per quanto riguarda i materiali? C’era stato un netto cambiamento rispetto al cotoncino dell’anno precedente: “Io preferivo il cotone, però sono molto affezionate alle maglie di quegli anni, quella della finale di Coppa Uefa, ho anche donato una maglia alla Fiorentina per esporla al Viola Park, quella del ’90/’91 il mio ultimo anno in viola. Al contrario di oggi noi avevamo solo due maglie a partite, una per il primo tempo e una per il secondo e solo in caso di pioggia ci cambiavamo anche i pantaloncini. La società non ci lasciava una maglia a partita come credo accada oggi, era tutto un po’ a discrezione del magazziniere.” 


Il marketing societario e il mercato delle magliette al tempo non erano la normalità come al giorno d’oggi, però non si fa fatica a notare che le due maglie più vendute furono la 9 e la 10: Borgonovo e Baggio, anzi come dicevano tutti Baggio & Borgonovo, la B2, la coppia d’attacco della Fiorentina da 40 reti totali tra campionato e Coppa Italia.


CLICCA QUI per leggere l'articolo su FirenzeViola.it


Instagram: @carlettoweb
Instagram: @NoLogicMGMT
Twitch: @carlettoweb
Tik Tok: @carlettoweb
Facebook: Carletto
YouTube: NoLogicTV
Spotify: NoLogic Hits

La maglia Viola: La Rinascita, il ricordo di Giovanni Galli

  A distanza di 22 anni non saprei ancora definire l’annata 2002/2003. La stagione della rinascita, l’annata post fallimento, la prima dell’...