mercoledì 25 settembre 2024

La maglia Viola: Fiorentina 1981/1982

 L’ultima volta che abbiamo concluso un campionato al secondo posto io avevo 2 anni, l’Italia avrebbe vinto il Mondiale in Spagna e a Firenze l’idolo incontrastato era Giancarlo Antognoni.

Oggi parliamo dell’iconica maglia del 1981/1982, quella per capirci con il giglio alabardato in mezzo al petto e dello sponsor j.d. Farrow’s.




Ho contattato Niccolò Pontello, allora vice presidente della Fiorentina. 

La Famiglia Pontello aveva acquistato la squadra viola l’anno precedente e, con la nomina a presidente di Ranieri Pontello, figlio del Conte Flavio, si decide di “svecchiare” il logo, le maglie e tutta la società.


L’opera di svecchiamento viene affidata ad un’agenzia specializzata di Firenze che gestisce anche il contatto con l’azienda di abbigliamento che poi diventerà anche sponsor. Per la prima volta, infatti, la Lega  aveva acconsentito alla presenza di uno sponsor frontale sulle magliette delle squadre di Serie A.


Ranieri e il cugino Luca vanno contro i “vecchi” della società e approvano il restyling totale proposto dall’agenzia. 

L’agenzia aveva giustificato questo impatto deciso del marchio sul petto asserendo che “più era appariscente, più poteva distogliere l’attenzione in campo dell’avversario”.


Bisogna anche considerare che al tempo non c’era un ufficio marketing in società e soprattutto non c’era un business come al giorno d’oggi sulla vendita delle magliette, quindi bisogna riconoscere quanto siano stati all’avanguardia i Pontello in quegli anni.

Apro una parentesi perché nel progetto di svecchiamento dell’immagine della società ci fu anche un tentativo, non andato bene a dire il vero, di rifare l’inno della Fiorentina: “Fu un fiasco, in quel caso sbagliammo, l’inno non andava cambiato”. 

Ne furono prodotti due, uno su richiesta di Walter Tanturli con Don Backy, prendendo spunto dal successo dell’inno romanista cantato da Venditti, dal titolo “Viola” e l’altro invece “Alè Fiorentina” fu anche suonato per qualche anno prima delle partite allo stadio. Sempre sotto la guida della famiglia Pontello nacque il primo magazine societario, un mensile che forse molti di voi ricorderanno che si chiamava “laFIORENTINA”.


Tornando alla maglietta, il giorno della presentazione fu criticata dai tifosi, dalla stampa e anche da giocatori, Ciccio Graziani fu tra i più critici sostenendo che quel tipo di materiale, (fino all’anno precedente le maglie erano di laniccio, adesso si passava all’acrilico), gli procurava prurito… 

Erano molto appariscenti, cambiò anche la tonalità del viola e la grafica del numero dietro, (in quegli anni non era previsto il cognome del giocatore sulla schiena, arriverà nella stagione 1995/1996), che richiamava esattamente nei colori e nel posizionamento il giglio alabardato sul davanti: numero rosso, sfondo bianco e cerchio viola.



Per i più feticisti, il posizionamento del logo j.d.Farrow’s cambiò più volte nell’arco della stagione per andare incontro anche alle varie richieste della Lega Calcio, proprio per questo esistono varie maglie con il logo più grande, spostato più a sinistra, più a destra, in basso ecc.


Ad oggi rimane una delle mie preferite, se non proprio la mia preferita.


E’ la maglia del: “Meglio secondi che ladri”.


Quell’anno, infatti, come vi ho anticipato all’inizio, arrivammo secondi  e perdemmo lo scudetto all’ultima giornata: eravamo a pari punti, 44, con la Juventus , a noi a Cagliari fu annullato un goal a Ciccio Graziani, a Catanzaro la Juve segnò su rigore di Brady.


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lunedì 23 settembre 2024

Il nuovo disco di Marco Masini "10 Amori"


Un bellissimo pomeriggio a Fiesole per presentare il nuovo disco di Marco Masini "10 Amori" anticipato dal disco "Allora ciao" .




















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venerdì 20 settembre 2024

Il nuovo singolo di SLY The Band "Running"


 

Terzo inedito per SLY The Band

“Running” arriva dopo un’estate trascorsa in giro per l’Europa a suonare nei festival internazionali più importanti.


SLY The Band è il collettivo capitanato da Edo Ferragamo, che negli ultimi mesi sta sorprendendo tutti gli addetti ai lavori, e proprio il frontman della band racconta in prima persona cosa significa per lui questa canzone:


Ho scritto questa canzone per esprimere la mia lotta personale nel perseguire i sogni, affrontando le sfide e le delusioni che ho vissuto, e per trovare ispirazione e speranza nel cercare nuove opportunità.”


Negli ultimi mesi hanno attirato l’attenzione omaggiando i Rolling Stones con “You Can’t Always Get What You Want”, i Led Zeppelin con il capolavoro “Stairway To Heaven” e Lenny Kravitz con una versione pazzesca di “Fly Away” (tutte su etichetta 27 Records), SLY The Band dopo il primo inedito pubblicato a maggio “The Other Side”, il secondo inedito dal titolo “You Can’t Blame Me” uscito per l’estate 2024, pubblicano il 20 settembre il terzo singolo inedito dal titolo “Running” (27 Records).


Dal 20 settembre “Running”” (27 Records) sarà disponibile su tutte le piattaforme streaming e in radio.


Con il brano verrà pubblicato il video, girato dal BSA Studio di Milano.



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mercoledì 18 settembre 2024

Nuova collaborazione: La Maglia Viola con FirenzeViola.it

 

Inizia la collaborazione tra FirenzeViola.it e La Maglia Viola.

A partire da oggi Vi presenterà e Vi racconterà aneddoti, curiosità e particolari inediti sulle maglie della Fiorentina che più volte nel corso degli anni ho avuto l’onore e il privilegio di presentare all’inizio delle varie stagioni calcistiche.


Come si suol dire quando le cose non vanno benissimo, quando la squadra non rende come ci si aspetta, quando c’è qualche contestazione: “Solo per la maglia”.

Ho preso decisamente alla lettera questa frase e ho deciso di iniziare questa mia rubrica con una maglia dall’alto, altissimo valore simbolico.





Sono legatissimo a Davide Astori, alla sua famiglia e all’associazione che porta il suo nome che ho avuto i’onore e il privilegio di “battezzare” il 13 Febbraio 2023 in Palazzo Vecchio a Firenze.

Partiamo però con ordine e andiamo subito all’estate 2017.

Alla Fiorentina, dopo due anni di Paulo Sousa, decidono di “rifondare” la squadra, abbassare il monte ingaggi e accontentare le richieste di quei giocatori insoddisfatti che ambivano a squadre più blasonate.

Nel luglio di quell’anno vengo chiamato a presentare la “nuova” squadra in ritiro a Moena.

Di nuovo in verità c’era ben poco perché i nuovi giocatori sarebbero arrivati praticamente tutti l’ultimo giorno di mercato ad agosto prima di un disastroso Inter-Fiorentina 3-0 prima giornata di quel campionato, ma torniamo a noi…

Arrivo a Moena e l’accoglienza non è delle migliori: Kalinic che esce dall’hotel e parte a bordo di un taxi non si sa verso quale direzione, pochi giorni dopo troverà un accordo con il Milan, Bernardeschi mandava certificati medici per rinviare o evitare totalmente il suo arrivo in ritiro, successivamente verrà venduto per un cifra pazzesca alla Juve, altri giocatori simbolo come Borja Valero e Gonzalo Rodriguez venduti, successivamente scopriremo contro il loro volere, a Inter e San Lorenzo.

Insomma non proprio il clima ideale per presentare una nuova squadra i cui unici volti nuovi erano due difensori sconosciuti: Bruno Gaspar e Vitor Hugo.

Sono sincero, la sera in piazza per la presentazione ci aspettavamo una contestazione da parte dei tifosi.

In tutto questo l’unica nota lieta era il rinnovo/conferma di Astori appunto e la decisione di assegnargli la fascia di capitano.


Ricordo benissimo nella hall dell’hotel prima di scendere nella piazzetta di Moena per la presentazione la “riunione” per decidere come annunciare la sua nomina: ci furono proposte di ogni tipo, c’era chi proponeva di mettergliela al braccio, ma non avrebbe avuto molto senso considerando che i giocatori erano tutti con le polo di rappresentanza, comunque per farla breve proposi che ad annunciare la decisione, che ormai era nell’aria, fosse il nuovo allenatore ovvero Stefano Pioli e cosi fu: il video del momento dell’ “incoronazione” e il selfie di gruppo sul palco, su ottima idea dell’allora team manager Alberto Marangon, senza volerlo, dopo quel maledetto 4 marzo 2018,  sono passati tristemente alla storia.


Dopo questo doveroso ricordo personale, torniamo alla storia di quella maglietta che oggi, dopo anni, ha assunto un altissimo valore simbolico. La particolarità fu la decisione di legarsi al calcio storico e quindi di realizzare con l’allora sponsor tecnico, i francesi di Le Coq Sportif, non le tre classiche maglie per la stagione, bensì cinque. Si avete letto bene cinque maglie: la classica viola e le altre quattro una per colore per ogni quartiere del calcio storico: il bianco per Santo Spirito, il rosso per Santa Maria Novella, il verde per San Giovanni e azzurro per Santa Croce.

Riprendo le parole dell’allora Direttrice Marketing della società viola Laura Masi: “Una maglia e quattro seconde maglie, per la prima volta nel calcio. La linea guida di “4 quartieri 1 cuore viola” è quella di omaggiare Firenze, la sua storia e la sua identità. Nel progettare le maglie di questa stagione abbiamo voluto creare con Le Coq Sportif qualcosa di unico che valorizzasse il profondo legame che unisce la Fiorentina a Firenze; un connubio che affonda le sue radici nelle tradizioni della città e una delle più vere e autentiche è quella del calcio storico. Le quattro seconde maglie sono dedicate alla città nei suoi quattro quartieri mentre la maglia viola celebra l’unità di Firenze amplificandone il significato profondo“.


Queste invece le parole di Patrick Ouyi, direttore marketing Le Coq Sportif: “Lo spirito del calcio storico e dei quartieri di Firenze è una parte centrale delle fondamenta della città e del club. Siamo orgogliosi di collegare la storia del club e delle sue maglie all’autenticità del calcio storico e dei quartieri rappresentati dalle squadre. E’ una cosa unica per un club avere delle maglie che onorano e celebrano così tanto le radici della propria città. Per noi è stato un piacere realizzare queste maglie e metterci tutto il nostro savoir-faire storico, vogliamo che questa storia unica al mondo continui a lungo“.


La presentazione delle maglie avvenne in un caldissimo pomeriggio di luglio nella cornice del Palagio di Parte Guelfa alla presenza di quattro ex calcianti del Calcio Storico e di un giovanissimo Federico Chiesa reduce dalla sua prima sorprendente stagione in Serie A.

La Stagione non iniziò benissimo come ho ricordato sopra, ma dopo quel maledetto 4 marzo successe qualcosa di veramente magico, la squadra, che fino a quel momento non aveva regalato particolari emozioni, cambiò passo e inanellò una serie di risultati positivi che solo per una decisione della Uefa a favore del Milan, non portarono alla qualificazione in Europa League.


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Lo screening neonatale del Meyer al CTF di Coverciano.

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