mercoledì 30 settembre 2015

Omi

E’ partito prima di tutti, già ad aprile la sua “Cheerleader” aveva invaso la programmazione radiofonica italiana, e non solo, non contento ha resistito all’assalto dei vari tormentoni estivi e solo in questi giorni ha pubblicato il suo secondo singolo “Hula Hoop”. 
L’ho incontrato in occasione di uno dei suoi viaggi in Italia che lo hanno visto coinvolto per promuovere il singolo e ritirare i numerosi premi che sta guadagnando grazie al successo di questo disco uscito qualche anno fa e che ha raggiunto un successo mondiale grazie al remix di Felix Jaehn.
OMI (Omar Samuel Pasley) è originario di Clarendon, in Giamaica, è l’ultimo dei quattro figli. Da bambino cantava ovunque ci fosse un pubblico: in chiesa, ai concerti della scuola e ad altri eventi in ambito locale.

Ammirava profondamente suo padre e nutriva il desiderio di seguirne le orme. Non sarebbe stato facile, perché il padre non era soltanto un eccellente ritrattista, ma anche un grande musicista, conosciuto nell’ambiente come Jah Ken.

Notato da Specialist, talent scout di fama internazionale, tre anni fa, OMI è un cantante e autore prolifico, che annovera Nat King Cole, John Legend e Tanya Stephens tra le voci che l’hanno maggiormente influenzato. Ama riflettere su temi sociali, culturali e spirituali, dai quali trae spunto per le sue canzoni. Grazie a una timbrica morbida, brillante e irresistibile, a uno stile fluido e alla capacità di scrivere canzoni dall’appeal contemporaneo, non mancherà di mettere a segno altre hit nelle classifiche giamaicane e internazionali.
Attualmente è in studio di registrazione, sta lavorarando al suo album di debutto (al momento ancora senza titolo). Il disco, che sarà pubblicato a breve, conterrà il singolo “Cheerleader” oltre naturalmente a quello appunto uscito “Hula Hoop” .
Tranquilli, per i nostalgici, grazie ad Omi, l’estate continua.

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martedì 29 settembre 2015

Coez

E’ suo l’Album italiano più venduto di questa settimana della classifica ufficiale GFK.
Si chiama Coez, è romano, ci siamo visti per parlare del suo nuovo album dal titolo “Niente Che non va” (Etichetta Carosello Records) e già da qualche settimana sta imperversando nelle radio con il singolo, fortissimo a mio avviso, “La Rabbia Dei Secondi”. Ho incontrato Coez negli studi milanesi della sua etichetta discografica e abbiamo trascorso piacevolmente un’oretta parlando del suo passato, delle tempistiche per la realizzazione di questo disco e della bella collaborazione produttiva nata con Riccardo Sinigallia (tra l’altro uno dei fondatori dei Tiromancino).

Coez è uno dei rappresentanti più amati e apprezzati del nuovo cantautorato italiano.
Nel 2013 ha pubblicato il suo primo album ufficiale “Non erano fiori” (Carosello Receords), prodotto, appunto, da Riccardo Sinigallia: un crossover tra rap e canzone d’autore unico in Italia che ha esordito nella top 10 della classifica GFK restandoci per un mese.

Al primo ascolto l’album è pieno zeppo di singoli e anzi complimenti a chi ha scelto “La Rabbia Dei Secondi” come apripista, io sarei stato indeciso almeno tra tre fortissimi. “È uno dei brani più forti del disco, il titolo l’ho avuto in testa per un paio d'anni." - commenta Coez - "Fin dall’album precedente avevo intenzione di voler fare qualcosa del genere, non volevo uscire con un altro disco di canzoni d'amore, o almeno non soltanto. In questo pezzo non parlo di me in prima persona, ma è comunque probabilmente il testo che mi racconta meglio in assoluto.”

E’ un disco immediato, piace al primo ascolto, un po' come Coez, simpatico, sincero, spontaneo e diretto come quando, senza troppi fronzoli, mi ha confessato che dopo essersi, diciamo così, consolidato a livello underground, adesso gli piacerebbe sdoganarsi anche in radio, ambiente che non lo ho mai valorizzato quanto, secondo me, gli spetterebbe. Era ed è, un mestiere così non lo lasci mai, tecnico dal suono, ma ha sempre avuto la passione per la scrittura. Non suona nessuno strumento, anche se grazie agli “aggeggi” di oggi può comunque farsi della basi su cui “suonare” i suoi testi e svilupparli in studio.

Sono davvero molto curioso di andare ad ascoltarlo live. Al momento è previsto un instore tour che lo porterà in giro per l’Italia a promuovere l’album e a firmare le copie ai fans, ma presto verranno pubblicate le date del suo tour e noi saremo in prima fila a sostenerlo.

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Lo screening neonatale del Meyer al CTF di Coverciano.

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